Sapere tutto a riguardo
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- Pubblicato Domenica, 27 Ottobre 2013 21:39
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C’è una cosa che vi può impedire in assoluto di imparare ed è di fatto l’antitesi dello studio: sapere tutto a riguardo.
Come abbiamo visto, studiare richiede la capacità e/o la volontà di ispezionare, verificare, osservare l’argomento che ci siamo prefissi di studiare.
Pensare di sapere tutto riguardo l’argomento che dovremmo studiare porta esattamente a non ispezionare, non verificare, non osservare l’argomento oggetto di studio. Del resto si tratta di un argomento che è evidentemente a voi noto e di cui onestamente pensate di sapere tutto. Ma quella di cui stiamo parlando è una situazione eclatante in cui voi, esperti pluriennali in un argomento, ad esempio siete dei cuochi che lavorano da anni in un ristorante, vi trovate su un corso base nell’argomento in cui siete specialisti, ad esempio un seminario sulla preparazione delle uova in tegamino. Cosa si può spiegare in un seminario del genere a un cuoco fatto e finito? Sembra ovvio che se vi sedete con una certa sufficienza tra le sedie della sala e vi mettete a trafficare col vostro cellulare non vi perderete certo granché…
Ma che potrebbe accadere se un cuoco con esperienza pluriennale si mettesse ad ascoltare seriamente un seminario del genere con l’idea di vedere se c’è qualcosa di interessante da apprendere? Potrebbe scoprire che i relatori hanno più esperienza di lui, ad esempio, che ci sono metodi pratici per cucinare un uovo al tegamino che non conosceva affatto, che lui in effetti sono anni che non cucina uova al tegamino perché sul suo posto di lavoro ha affidato quel lavoro al suo assistente e ha perso la mano su questa cosa. Certo, potrebbe anche scoprire che non c’era nulla che non sapesse in primo luogo ma a questo punto il seminario è una validazione delle sue conoscenze: è davvero un cuoco professionista.
In realtà vorrei portare la vostra attenzione su quanto sia subdolo questo punto di vista nell’attività dello studente laddove lo stesso non si renda conto di avere questo punto di vista. E’ il motivo principale per cui le persone anziane in genere tendono a non imparate (ne hanno viste di cose…) o i ragazzi si trasformano in bulli. Un ragazzo che ha difficoltà di apprendimento ordinariamente ha avuto una serie di sconfitte che lo hanno portato a pensare che non sarà in grado di imparare il prossimo argomento. Ha studiato ed è stato interrogato con risultati disastrosi abbastanza volte da portarlo a pensare che studiare “non sia per lui” (non è “portato” per lo studio). Questo lo porta ad affrontare l’intero ambiente come un posto dove lui “sa tutto a riguardo”: gli spiegheranno un altro argomento, vorranno da lui delle risposte che non saprà dare, dovrà fare la figura dell’ignorante (che tenterà di dissimulare in qualche modo mostrando di essere sprezzante, indifferente, esageratamente allegro o usando qualsiasi metodo che si usa quando ti fanno fare figuracce in pubblico) e avrà problemi a casa e con i professori. Come vi sentireste se aveste la certezza assoluta che le cose non si possono imparare, vi costringessero a frequentare un posto che vi ricordi ogni trenta secondi quanto siete inadeguato per l’ambiente e vi chiedessero continuamente conto della vostra ignoranza? Cerchereste come minimo di non frequentare quell’ambiente e, se proprio foste costretti, usereste la forza o quant’altro potreste usare per imporre nell’ambiente la vostra presenza.
Questa non è una disanima di un fenomeno sociale che evidentemente non può essere esaurito in queste poche righe ma un esempio di quanto il “sapere tutto a riguardo” sia l’esatto opposto dello studio e della volontà di studiare e quanto questo punto di vista sia alla base di una serie di manifestazioni che comportano l’incapacità o la volontà esplicita di non voler esaminare, ispezionare, verificare, osservare un argomento. E’ di fatto la barriera assoluta dietro la quale non c’è studio di alcun tipo e non è detto che sia eretta in maniera consapevole. Il suo antidoto è la curiosità: pensare che potrebbe esserci qualcosa che ancora non si conosce in quell’argomento nonostante si pensi di averlo sviscerato fino in fondo, pensare che, guardando bene, ci sia ancora qualche dettaglio utile da sapere.
Un altro esempio di quanto sia subdolo questo pensiero: comprereste un corso di pittura laddove voi pensaste di non essere portati per la pittura? E’ evidente che in una materia che vi porti a pensare di non “esserci portati” ci siano nascoste moltissime cose che non avete compreso tuttavia non ci investireste del tempo e dei soldi e se provate ad indagare i perché è molto probabile che “sapete benissimo che non siete in grado” e quindi non ne vale la pena. “Sapete benissimo che non siete in grado” non vi suona terribilmente simile a “so tutto a riguardo”?
Ma da che è composta la comprensione delle cose?
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